Dal Pulitzer al Campiello, il panorama dei più importanti premi letterari internazionali e italiani è completo. Nel 2021 dominano i giovani scrittori, le minoranze, il razzismo e le lotte civili. Ecco la lista dei vincitori, con diverse sorprese. Una menzione d’onore per la casa editrice E/O, che ha già pubblicato il vincitore del Booker Prize e sta traducendo il vincitore del Goncourt.
Pulitzer Prize for Fiction

Ha vinto The Night Watchman di Louise Erdrich, tradotto in italiano da Feltrinelli. Il romanzo è ispirato alla vita del nonno dell’autrice, guardiano notturno in prima linea contro l’estinzione dei nativi del Nord Dakota. Al centro della storia c’è una comunità di indiani nella riserva della Turtle Mountain a metà degli anni cinquanta tra lotte sociali e un disegno di legge che vorrebbe smantellare le riserve.
Erdrich ha firmato diciassette titoli fra romanzi, poesie, racconti, libri per l’infanzia e memoir. Prima del Pulitzer ha ricevuto svariati premi, è una scrittrice capace di mettere d’accordo grande critica e grande pubblico.
National Book Award

Ha vinto Hell of a Book di Jason Mott. È la storia di un scrittore nero che gira gli Stati Uniti per promuovere il suo ultimo romanzo e di un giovane ragazzo di colore alle prese con la provincia rurale in cui vive. Si parla di razzismo, amore, famiglia, arte.
Mott è autore di altri quattro romanzi. Il suo esordio letterario, The Returned, è alla base della serie tv Resurrection trasmessa dalla ABC tra il 2014 e il 2015.
PEN/Faulkner Award for Fiction

Ha vinto The Secret Lives of Church Ladies di Deesha Philyaw. È una raccolta di racconti tutti al femminile, tra i temi toccati la Chiesa e la sessualità. Il libro è stato rifiutato dai grandi editori, alla fine lo ha pubblicato la West Virginia University Press; lo scorso anno è stato finalista al National Book Award.
Philyaw è una giovane scrittrice, originaria della Florida e laureata a Yale. Questa raccolta di racconti segna il suo esordio (con il botto) nel mondo editoriale.
The Booker Prize

Ha vinto The Promise di Damon Galgut, tradotto in italiano da E/O. È una saga familiare ambientata in Sudafrica, dopo la morte della madre tre figli si disperdono per ritrovarsi in occasione di quattro funerali nell’arco di tre decenni. Sullo sfondo, la storia del loro paese.
Autore di numerosi romanzi dagli anni ottanta, Galgut è il terzo scrittore sudafricano a vincere il Booker (per il quale era stato selezionato già in passato).
Prix Goncourt

Ha vinto La plus secrète mémoire des hommes di Mohamed Mbougar Sarr, in Italia verrà tradotto da E/O. Il protagonista si mette sulle tracce dell’autore di un libro pubblicato nel 1938. Si parla di colonialismo e Shoah tra Francia, Senegal e Argentina.
L’autore è giovanissimo, classe 1990. In Francia ha studiato letteratura e filosofia all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences sociales di Parigi, ha cominciato a pubblicare narrativa prestissimo. Vincere il Goncourt a 31 anni resta un’impresa strepitosa.
Premio Strega

Ha vinto Due vite di Emanuele Trevi. L’autore racconta la storia di due amici, Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori come lui scomparsi molto giovani. Il libro è stato presentato allo Strega da Francesco Piccolo.
Trevi è uno scrittore e saggista molto noto, ha collaborato anche con numerosi quotidiani in veste di opinionista. Lo Strega – vinto da sfavorito – è il coronamento di una lunga carriera nel mondo delle lettere.
Premio Campiello

Ha vinto L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito. È un romanzo di formazione ambientato sul lago di Bracciano negli anni duemila, la protagonista Gaia cresce all’ombra di una madre severa e ingombrante. Il libro è entrato anche nella cinquina dello Strega.
Caminito, classe 1988, è autrice di altri due romanzi. Originaria di Roma, è laureata in filosofia politica. Il suo esordio letterario, La grande A, risale al 2016: lo pubblicò Giunti, all’epoca l’autrice aveva 28 anni e colpì subito la critica.