Dentro la Rafa Nadal Academy

Come funziona una scuola di tennis? Prime Video risponde con una serie dedicata alla Rafa Nadal Academy. I quattro episodi sono stati girati nel pieno della pandemia: tra documentario e reality show, seguiamo le gesta di giovani tennisti che sognano di entrare nel circuito Atp o di iscriversi a prestigiose università americane. Non mancano le testimonianze dei grandi, dallo stesso Nadal a Roger Federer, passando per Casper Ruud che dall’Academy è arrivato ai vertici della classifica mondiale.

Dietro alla serie c’è una chiara operazione commerciale (Amazon ha dedicato alla Rafa Nadal Academy anche un negozio virtuale): i quattro episodi ci mostrano solo le bellezze e il valore del campus di Maiorca gestito da Rafa e zio Toni, qualsiasi elemento critico è bandito. La serie resta però un bel prodotto per comprendere il funzionamento delle accademie che ispirandosi alla storica Img Academy di Nick Bollettieri (quella dove è cresciuto Andre Agassi, per intenderci) si stanno diffondendo anche in Europa: la più celebre è appunto la Rafa Nadal Academy di Maiorca, ma sono di gran valore anche la Mouratoglou Academy in Costa Azzurra (qui Stefanos Tsitsipas è di casa) e il Piatti Tennis Center di Bordighera, casa di Jannik Sinner.

L’Academy di Maiorca è il regno di Toni Nadal, l’uomo che ha costruito la fortuna del nipote, ma anche Rafa sembra molto presente. La serie segue le vicende di alcune ragazze e ragazzi che frequentano la scuola: i compagni di stanza Dani Rincón e Abedallah Shelbayh – amici diversissimi per carattere – si ritrovano a giocare l’uno contro l’altro nei tornei, il britannico Max Basing che cerca una borsa di studio per gli Stati Uniti, le giovani promesse del tennis femminile Alex Eala e Ariana Geerlings muovono i primi passi nel mondo del professionismo.

Le videocamere di Prime mostrano i giovani sui campi di allenamento, nelle gare ufficiali, in camera, in mensa, nelle aule scolastiche. Le accademie seguono i ragazzi a 360 gradi, renderli professionisti non è il primo obiettivo: per la maggior parte degli iscritti, il tennis sembra più un mezzo per accedere alle università americane con una borsa di studio. Poi, se son rose fioriranno.

Tra le guest star c’è Federer, in prima linea a lodare Nadal e un’accademia da cui sono passati per allenarsi Naomi Osaka, Grigor Dimirov e Diego Schwartzman. Una menzione particolare la merita Ruud, che ha soggiornato a lungo sui campi di Maiorca: quando Prime ha concluso le riprese, il norvegese aveva già ottenuto ottimi risultati. La crescita è proseguita fino alla fine del 2021: oggi Casper è il numero 8 della classifica mondiale e andrà a Torino per giocare le Atp Finals.

Nei giorni scorsi Andrea Gaudenzi, presidente dell’Atp, ha parlato con L’Equipe: «Stiamo lavorando a qualcosa di simile alla serie Netflix sulla Formula 1 con il circuito WTA e gli Slam. La generazione più giovane vuole vedere le partite, ovviamente, ma anche quello che fa Tsitsipas la sera. Bisogna investire nei social media. Non solo tennis, tennis, tennis. Dobbiamo raccontare storie ai tifosi» (la traduzione è di Ubitennis.com). Un prodotto come la serie di Prime dedicata alla Rafa Nadal Academy va esattamente in questa direzione: porta i fan nella vita quotidiana dei tennisti del futuro.

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