Splendori e miserie di una rock band

12 luglio 1979, Daisy Jones & The Six suonano al Chicago Stadium davanti a una folla adorante. La mattina successiva, il supergruppo nato dall’incontro fra la band di Billy Dunne e l’ex groupie di Los Angeles non esiste più: resta solo Aurora, ancora presente nelle classifiche degli album che hanno fatto la storia del rock, e il ricordo di un tour diventato leggenda.

A più di quarant’anni dall’ultimo concerto, Daisy Jones & The Six – portato in Italia da Sperling & Kupfer – racconta la storia della band dando voce a Daisy e Bill, ai musicisti, ai familiari, ai produttori e ai giornalisti che hanno seguito la parabola del gruppo fino al clamoroso scioglimento.

Il risultato è una splendida biografia rock, frutto di ricerche e interviste. C’è solo un particolare: Daisy Jones e i Six non sono mai esistiti, ogni parola contenuta nel libro è frutto dell’immaginazione di Taylor Jenkins Reid. La splendida biografia è in realtà un ottimo romanzo, la storia orale della più grande band immaginaria.

Le voci sono tante, due si stagliano sopra alle altre. Quella di Daisy Jones, una ragazza cresciuta sulle colline di Hollywood per diventare groupie, cantante e autrice incompresa; e quella di Billy Dunne, ispirato frontman dei The Six. Entrambi hanno problemi di alcol e droga (Daisy non prova neanche a smettere, Billy lotta contro i demoni che lo spingono a ricominciare), tra i due c’è un rapporto di odio-amore che pervade ogni pagina. Ma quando sono sul palco insieme, è magia.

Dice Daisy, ricordando l’ultimo concerto di Chicago: «Cominciai a cantare e lo guardai. E lui mi guardò. E sai una cosa? Penso che per tre minuti dimenticai che ci stavamo esibendo davanti a ventimila persone. Dimenticai che sua moglie e sua figlia erano lì. Dimenticai che eravamo i cantanti di una band. Mi limitai a esistere. Per tre minuti. Cantando una canzone all’uomo che amavo». Il pensiero corre inevitabilmente al film A Star Is Born, ai duetti interpretati da Lady Gaga e Bradley Cooper, solo con Honeycomb al posto di Shallow.

Lady Gaga e Bradley Cooper in A Star Is Born

Daisy e Billy sono i protagonisti assoluti, ma Taylor Jenkins Reid dà spazio ad altre voci – la moglie e il fratello di Billy, la migliore amica di Daisy, i membri dei The Six – che concorrono a ricostruire gli anni gloriosi del rock tra alcol, droghe, sesso, amore e rimpianti.

Daisy Jones and The Six piacerà un sacco ai nostalgici degli anni settanta. Tutti i personaggi – dalle rockstar alle seconde linee, passando per i giornalisti a caccia di una cover story per Rolling Stone – sono molto credibili, lasciare che siano loro a raccontarsi è un’idea vincente.

Terminata la lettura, viene voglia di accendere il giradischi per ascoltare Honeycomb a tutto volume, segno che Taylor Jenkins Reid ha colto nel segno. Il romanzo ha conquistato anche Amazon: la serie tv è in arrivo.

Classificazione: 4 su 5.
Taylor Jenkins Reid
Daisy Jones & The Six
Sperling & Kupfer 2020
352 pp, traduzione di Stefano Bortolussi

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